L’ossitocina è un ormone e neurotrasmettitore coinvolto in numerosissimi processi della nostra vita.
Comunemente associato alla nascita e alle contrazioni uterine, è tuttavia prodotta dal nostro organismo molto più frequentemente di quello che pensiamo e svolge un gran numero di funzioni, sia sul corpo, sia sulla mente.
E’ chiamata “l’ormone dell’amore” ed è definito un “ormone timido”.
Viene infatti prodotta solo ed esclusivamente quando il corpo e la mente sono in pace o in stato di rilassamento, quando ci si sente a proprio agio, al sicuro.
Come tutti gli ormoni non è implicato solo in fenomeni fisici: l’ossitocina ha un grandissimo numero di effetti sul comportamento e sulla sfera psico emotiva.
E’ responsabile dell’atteggiamento accuditivo delle madri e dei padri, favorisce le dinamiche di relazione, il senso di protezione, i comportamenti di conciliazione e unione.
Sempre si trova coinvolta nell’innamoramento e nelle sensazioni di profondo affetto.
Presente in travaglio, al parto e nelle due ore dopo il parto, sia per le funzioni biologiche che esplica sia per la sua capacità di favorire il legame mamma/bambino.
Interviene nell’allattamento e nelle situazioni di cure amorevoli.
E’ l’ormone prodotto durante i baci appassionati, durante l’eccitazione sessuale e l’orgasmo. Interviene nelle sensazioni di benessere di corpo e mente:
Ad esempio? L’abbraccio di una persona cara, un massaggio rilassante, l’assaggio di una buona torta, l’accarezzare il proprio gatto.
In gravidanza
Durante la gravidanza l’ossitocina inizia ad essere prodotta molto presto, ma non provoca contrazioni (non prima della 28/30esima settimana circa). Questo accade perché a livello uterino i recettori per l’ossitocina sono pochi e immaturi e quindi non compare la funzione contratti
Il suo compito è prevalentemente sul piano psico-emotivo: collabora con gli estrogeni al fine di rendere la donna più empatica e aperta da un punto di vista emozionale. Predispone infatti all’accudimento, alla relazione con il bambino e favorisce il senso di protezione.
In travaglio e al parto
Nel travaglio e nel parto l’ossitocina ha un ruolo fondamentale: genera le onde contrattili necessarie alla dilatazione della cervice uterina e alla spinta propulsiva del parto.
Ma non solo: anche qui il suo obiettivo e favorire l’apertura (simbolicamente fisica ed emotiva) che porterà la mamma ad accogliere il suo piccolo.
Se non è disturbato il travaglio sarà efficace e sopportabile, la madre non si sentirà sola o in balia delle sensazioni dolorose. Avrà anzi sempre chiaro quanto sia profonda ed efficace la collaborazione con il suo bambino nel grande lavoro che sta compiendo.
Nel post partum
Il post partum è quella fase che corrisponde alle due ore immediatamente successive al parto.
E’ un periodo di adattamento tanto per la mamma quanto per il bimbo e, soprattutto, è per entrambi un momento di incontro e di avvio della relazione fuori dal pancione.
In questa fase l’ossitocina viene secreta in quantità addirittura maggiori rispetto al parto e gioca un ruolo importantissimo per la salute. Provocando infatti ulteriori contrazioni nella muscolatura uterina fa si che la placenta si possa staccare e fuoriuscire dal corpo materno. Al contempo, sempre attraverso le contrazioni, aiuta l’utero a perdere meno sangue, facendo emostasi e prevenendo l’emorragia post-partum.
Agisce inoltre in collaborazione con la prolattina sulla ghiandola mammaria favorendo produzione ed emissione di latte.
Da un punto di vista comportamentale e psicoemotivo l’ossitocina è proprio in questa fase che determina l’innamoramento della mamma verso il suo bambino, favorendo l’attaccamento e l’affetto profondo. L’ossitocina, se accompagnata da buone dosi di endorfine (tipiche nella nascita dolce e rispettata) porterà la donna verso sensazioni di soddisfazione, appagamento, profondo benessere.
Per il post partum è importante sapere che solo il contatto pelle a pelle è in grado di favorire abbondante produzione di ossitocina.
Mamma e bambino non devono, infatti, essere separati. Stare tranquilli, al caldo, nudi e in un posto sicuro a godersi il primo incontro è un diritto e una scelta di salute.
E come fare con misurazioni, pesata e visita pediatrica? Se tutto va bene si può assolutamente aspettare!
In allattamento
Come già citato, in allattamento l’ossitocina aiuta la fuoriuscita del latte dai dotti mammari. Legandosi alla muscolatora dei dotti crea una piccola contrazioni di questi che causerà l’emissione del latte dal capezzolo
Rispetto la dinamica relazionale l’ossitocina in allattamento è capace di stimolare nella mamma il senso di protezione, la capacità di comprendere i segnali del piccolo e di rispondere ai suoi bisogni. Favorisce infatti tutte le dinamiche di cure amorevoli e sostiene il legame di attaccamento.
Nella sessualità
L’ossitocina è uno degli ormoni maggiormente prodotti nella sessualità
Secreta in grandi quantità nelle fasi di eccitamento, è favorita dai baci appassionati, dagli abbracci, dal toccare.
Durante l’orgasmo femminile è responsabile delle contrazioni ritmiche di utero, vagina e perineo e collabora con le endorfine nel dare l’appagamento immediatamente successivo.
E’ importante, prendendo in esame la sessualità, notare come l’ossitocina “lavora” e sempre e solo se ci si sente al sicuro, sereni e rilassati.
L’eccitazione e l’orgasmo non sarebbero possibili senza sensazioni di benessere e tranquillità. Ma non solo: processi e meccanismi simili sono osservabili anche al parto o in allattamento.
Ricordiamoci infatti che, essendo l’ossitocina un ormone “timido“ e legato a dinamiche relazionali, non può essere prodotta se l’ambiente circostante o lo stato emotivo/interiore della persona portano nella direzione dello stress, dell’agitazione, della paura, della vergogna, del disagio.
E l’ossitocina sintetica?
Il farmaco è uguale all’ormone prodotto dal corpo?
La risposta è no!
Se al parto o nel post-partum viene somministrata ossitocina sintetica si possono avere effetti sul corpo (vedi ad esempio le contrazioni indotte in travaglio) ma non ci sarà effetto alcuno sulla sfera psico-emotiva. L’ossitocina endogena (ossia quella prodotta dal corpo) svolge infatti funzioni comportamentali e psicoemotive perché la molecola ha la capacità di agire sul cervello (attraversando una barriera di protezione chiamata ematoencefalica). Questa capacità non appartiene alla molecola del farmaco.
In conclusione?
Nulla da aggiungere.
W l’ossitocina, l’ormone delle magie del cuore! ❤️