Cos’è?
La curva da carico è un test di screening con cui si indaga la presenza di iperglicemia che determina una condizione comunemente chiamata Diabete Gestazionale.
Perché “curva” ?
E “da carico”?
Il nome di questo esame si riferisce alle sue caratteristiche.
In primis è una “curva” poiché vengono richiesti alla donna tre prelievi con cui si doserà la glicemia e con cui si andrà a determinare una curva di valori.
“Da carico” perché viene somministrata una soluzione controllata di glucosio, esattamente 75gr e quindi si eseguiranno i prelievi nel momento in cui l’organismo è impegnato a metabolizzare tale quantitativo (il carico!) di glucosio.
Chi dovrebbe farla?
La curva da carico NON E’ UN ESAME DI ROUTINE e non deve essere fatta da tutte le donne in gravidanza.
Andrebbe prescritta ed eseguita solo ed esclusivamente in presenza di precisi fattori di rischio.
E quali sono questi fattori di rischio?
Eccoli qua!!
La curva da carico si esegue tra la 16esima e la 18esima settimana se presente almeno uno tra i seguenti fattori di rischio:
- Diabete gestazionale in una gravidanza precedente
- Indice di massa corporea pregravidico ≥30 (che sta ad indicare obesità)
- Valori di glicemia plasmatica compresi fra 100 e 125 mg/dl precedentemente o all’inizio della gravidanza
La possono eseguire invece più tardi, ossia tra la 24esima e la 28esima settimane le donne con almeno uno tra i seguenti fattori di rischio:
- Età maggiore o uguale ai 35 anni
- Indice di massa corporea superiore a 25 (che sta ad indicare un grande sovrappeso)
- Diabete gestazionale in una precedente gravidanza
- Una precedente gravidanza con bimbo nato più di 4500gr
- Etnia a maggior rischio di insorgenza di diabete come ad esempio quelle dell’Asia meridionale o Medio Oriente
- Un parente di primo grado (genitori o fratelli) con problematiche di diabete di tipo 2
In presenza di uno o più fattori di rischio è indicato sottoporsi al test della curva da carico.
In assenza di fattori di rischio NON è in alcun modo indicato eseguirla.
Come funziona?
- Si esegue un primo prelievo venoso al mattino a digiuno con cui si dosa la glicemia di base.
- La donna viene quindi invitata a bere la soluzione di glucosio (75gr) in un tempo breve.
- Si ripete un secondo prelievo venoso a 60 minuti dal primo.
- Ed in seguito un terzo prelievo venoso a 120 minuti dal primo.
E l’esito?
I valori di riferimento sono:
- Glicemia basale ≤ 92
- Glicemia a 60 minuti ≤ 180
- Glicemia a 120 minuti ≤ 153
Se uno o più valori risultano maggiori rispetto il valore di riferimento la glicemia si ritiene alterata ed è quindi possibile fare diagnosi di diabete gestazionale.
Se c’è diabete gestazionale cosa si deve fare?
Nella maggior parte dei casi è sufficiente controllare l’alimentazione e associare attività fisica, lavorando quindi su uno stile di vita sano.
In alcuni casi è necessaria una terapia farmacologica o insulinemica, ma sarà valutato con il professionista di riferimento o eventualmente con il centro diabetologico del territorio.
Se viene prescritta la curva da carico in assenza di fattori di rischio?
E’ possibile valutare con il professionista di riferimento che ha prescritto l’esame i motivi di tale proposta.
Sarebbe necessario capire bene i pro e i contro dell’indagine e i vantaggi e gli svantaggi che si possono ottenere eseguendola o rifiutandola.
E’ inoltre possibile documentarsi e raccogliere informazioni precise ed aggiornate presso numerose fonti autorevoli, tra cui:
- SAPERIDOC http://www.saperidoc.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/577
- La Review dell’Ostetrica http://lareviewdellostetrica.com/2017/07/26/diabete-gestazionale-secondo-le-linee-guida-nice-ada-dalla-diagnosi-gravidanza-al-post-partum/
- Il diabete gestazionale- documento di indirizzo http://aemmedi.it/wp-content/uploads/2017/01/FVG2014_Diabete_gestazionale.pdf
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